Siamo stati su un set virtuale e vi sveliamo i suoi trucchi più straordinari - la Repubblica

2022-09-30 22:30:42 By : Mr. Laptop Parts Speed

"In un giorno di riprese puoi andare in cinque location diverse. Se dovessi raggiungerle per davvero impiegheresti mesi, oltreché avere costi produttivi difficilmente sostenibili". Dario Piana, regista e sceneggiatore, descrive così i vantaggi della tecnologia "virtual set" basata su una grande parete di schermi Led. Derivata dai videogiochi e utilizzata sempre più frequentemente nel mondo del cinema, come per esempio nella serie The Mandalorian di Lucasfilm, è approdata da qualche tempo nella pubblicità. Ma in cosa consiste? Per capirlo, abbiamo trascorso una giornata sul set di uno spot di Sofidel-Rotoloni Regina ideato dall'agenzia creativa Grey. "Dovete immaginarvi questo grande schermo convesso chiamato ledwall - racconta Pasquale Croce, direttore tecnico di virtual production e fondatore di EDI Effetti Digitali Italiani - come una finestra che affaccia su un deserto. Se si muove la macchina da presa si hanno cambiamenti prospettici che non si avrebbero con una fotografia, che è piatta. Ecco, il ledwall è come una finestra che ti affaccia su un mondo virtuale". Grazie a complessi algoritmi e sistemi di triangolazione, infatti, ciò che viene proiettato sul ledwall "cambia" in relazione a come si utilizza la videocamera. Di qui l'illusione realistica di trovarci per davvero nel deserto o al Polo Nord. "C'è anche un risparmio dovuto al minor impatto ambientale per movimentare le produzioni", ricorda Graziano Ferrari direttore marketing di Sofidel. "Da storyteller ti dà un sacco di vantaggi perché - aggiunge Dario Piana - io posso muovermi, avvicinarmi e sfuocare con la macchina da presa come se fossi veramente lì". Di Andrea Lattanzi